Ci troviamo costretti ancora una volta a smentire gli articoli di stampa secondo cui tal Prof. Diego Beltrutti avrebbe destituito il Principe Marcello dalla sua carica. Il Principe di Seborga non può essere destituito, tantomeno da chi nemmeno ha nulla a che fare con il Principato.
Al momento il Principe Marcello è ancora pienamente in carica, dunque non c’è alcuna reggenza. Se mai il Principe abdicasse, gli Statuti Generali del Principato (che sono anche pubblicati sul sito ufficiale, liberamente consultabili da tutti) prevedono che la reggenza spetti collegialmente al Consiglio della Corona, che deve indire nuove elezioni (artt. 30 e 31 del Regolamento del Principato).
L’ennesimo articolo falso sul Principato stimola comunque una riflessione: i giornalisti deontologicamente seri sono tenuti a verificare l’attendibilità e la serietà delle loro fonti, non si limitano a pubblicare quello che si manda loro per e-mail. Il Principato non condivide il fatto di dare sempre visibilità al primo che passa, quando peraltro ci sono già state varie occasioni in passato in cui abbiamo chiarito che il Prof. Beltrutti non c’entra niente con il Principato di Seborga e non ha alcun titolo per parlare o agire in suo nome. Il giornalista dev’essere al servizio della verità, non deve creare ulteriore confusione in una situazione già non semplice. Nell’epoca delle fake news e del cosiddetto “analfabetismo funzionale”, viene da chiedersi allora: sono i lettori ad essere sempre dei “creduloni”, o i giornalisti ci marciano a loro volta e hanno delle precise responsabilità nel diffondere in malafede notizie prive di fondamento?