Il primo Consiglio della Corona del 1994
Come si è arrivati alle prime elezioni consiliari seborghine
Le prime elezioni consiliari di Seborga si tennero a seguito di una consultazione popolare svolta nel settembre 1993, convocata da S.A.S. il Principe Giorgio I per verificare se vi fosse un reale appoggio al progetto di rifondazione delle antiche istituzioni; di tale consultazione il Principe parlò anche in un’intervista al quotidiano “La Stampa”, rilasciata il 1° aprile 1994: “Tutta la piazza era piena di gente: ho chiesto di spostarsi dal lato sinistro chi mi confermava come suo principe, e dall’altro chi non era della stessa idea. Tutti si sono subito precipitati dal lato che mi voleva ancora come principe; solo un cane era rimasto dall’altra parte, e un gruppo si è precipitato per farlo spostare“; l’esito fu quindi unanimemente a favore della rifondazione istituzionale del Principato.
Le elezioni per la nomina di un Consiglio della Corona con funzioni costituenti si svolsero quindi il 3 aprile 1994. Avevano diritto di voto i 118 capifamiglia di Seborga (di essi votarono in 86), i quali erano anche automaticamente candidati; la Corona fornì loro appositi moduli prestampati sui quali essi erano tenuti ad apporre una X ai nominativi che volevano votare; tali moduli andavano riconsegnati compilati e piegati presso il Palazzo del Governo di Via della Zecca, 7 domenica 3 aprile 1994, giorno di Pasqua, dalle 9 alle 11; i voti ottenuti da coloro che non avessero riconsegnato i moduli compilati sarebbero stati annoverati come nulli. Tali votazioni consentirono di stilare una sorta di graduatoria: i primi dieci per numero di voti ottenuti sarebbero stati eletti Consiglieri della Corona, salvo loro rinuncia da presentare in forma di lettera motivata entro 10 giorni dall’elezione; in tal caso sarebbero stati rimpiazzati dai primi non eletti.
I risultati elettorali furono i seguenti: Francesco Di Bisceglie detto Franco: 41 – Emanuelino Maccagno: 35 – Secondo Messali: 35 – Pietro Mancini: 32 – Ermes Fogliarino: 31 – Diego Biancheri: 30 – Guido Carbone: 22 – Ugo Costagliola: 22 – Giuliano Fogliarino: 21 – Santo Bruno: 16; tra i non eletti, nell’ordine, vi furono Ilvo Biancheri, Cesare Pessina, Walter Ferrari, Carlo Biancheri, Osvaldo Romagna e Silvio Giordana.
Composizione
Alla luce della rinuncia di alcuni eletti e di alcuni non eletti, il primo Consiglio della Corona del Principato di Seborga risultava composto come segue. Oltre ai membri votati, sono stati incluse altre personalità scelte da S.A.S. Giorgio I per completare l’esecutivo.
Nominativo | Carica |
S.A.S. Giorgio I |
Principe di Seborga |
Ugo Costagliola | Consigliere per l’Interno e per le Strutture Alberghiere |
Walter Ferrari | Consigliere per gli Affari Esteri e per le Relazioni con la Repubblica Italiana |
Secondo Messali | Consigliere per le Relazioni Pubbliche e per gli Affari Diplomatici |
Bruno Semeria | Consigliere per le Amministrazioni e i Rapporti con gli Enti Locali |
Mauro Carassale | Consigliere per la Difesa e l’Ordine Pubblico e per la Motorizzazione |
Cesare Pessina | Consigliere per il Commercio e per il Bilancio e il Tesoro |
Francesco Di Bisceglie detto Franco | Consigliere per lo Sport e per il Turismo e lo Spettacolo |
Ilvo Biancheri | Consigliere per l’Agricoltura e per l’Ambiente e il Territorio |
Franco Moreno | Consigliere per la Grazia e la Giustizia |
Costanzo Luigi Oliva | Consigliere per la Storia, per i Confini e per i Privilegi |
Marco Verducci | Consigliere per le Manifestazioni e il Tempo Libero |
Carlo Biancheri | Consigliere per la Viabilità, per l’Urbanizzazione e per l’Edilizia |
Santo Bruno | Consigliere per i Lavori Pubblici e per le Strutture e le Opere Strumentali |
Emanuelino Maccagno | Consigliere per la Sanità e per l’Istruzione |
Consigliere per il Diritto Internazionale | |
Consigliere per la Fede e per l’Arte e la Cultura | |
Consigliere per i Rapporti Araldici e Dinastici |
Il Consiglio ha rassegnato le dimissioni il 20 settembre 1995 per decadenza a seguito dell’approvazione degli Statuti Generali. Lo stesso giorno, sempre per rispettare i nuovi dettami costituzionali, ha anche abdicato S.A.S. il Principe Giorgio I.